PlanetModel.jpg (4561 byte)    17 Dicembre 1903 - 17 Dicembre 2003

Centenario del primo volo a motore

Cento anni tra le nuvole e millenni di immaginazione. Questa potrebbe essere la sintesi di un desiderio, un sogno, una volontà estrema: il volo.

Il 17 dicembre 1903
accade un fatto straordinario. Due uomini, i fratelli Wilbur e Orville Wright, compiono l’impresa: si alzano in volo con un mezzo spinto da un motore a scoppio. Un sogno si realizza, la storia cambia e si ampliano gli orizzonti: prossima tappa il Cosmo e la futuribile vita tra le stelle.

Tutto questo in esposizione fino al 14 Marzo 2004 in quel di Romano d’Ezzelino (VI) a pochi chilometri da Bassano del Grappa presso il Museo dell’Automobile “Luigi Bonfanti”.

L’esposizione, che in Italia rappresenta “la mostra ufficiale” per il centenario del volo dei fratelli Wright, traccia un percorso dal significato straordinario e affascinante, storico e in qualche misura leggendario.

I pezzi esposti riferiscono quindi degli sforzi, creativi e tecnici, che l’uomo ha compiuto in secoli di esperienze. Ecco quindi il padre “spirituale” di tutti i congegni volanti: la Macchina volante di Leonardo da Vinci (1496 ca) nella ricostruzione proveniente dal Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano; e non manca neppure la riproduzione in scala di una Mongolfiera del XIX secolo (collezione Caproni), la cui storia si intreccia con la vicenda di altri due “fratelli dei cieli”, Joseph Michel e Jaques Etienne Montgolfier.

L’epopea del volo trova rappresentazione in molti altri pezzi esposti, dalle eliche ai motori fino ai satelliti. Fa bella mostra di sé infatti il satellite Cosmos 2104 (1989), una macchina analoga a quella che portò il primo astronauta nello spazio nel 1961, il sovietico Yuri Gagarin.

Ma ovviamente il pezzo principe di questa corte di oggetti volanti non poteva che essere lui, il Flyer, ovvero l’aereo progettato dai Wright e motorizzato dal meccanico Charles Taylor che su una spiaggia del North Carolina, in una mattina di dicembre ha fatto “toccare il cielo con un dito” all’uomo. Il Flyer qui esposto è la fedelissima riproduzione volante (l’unica al mondo!) realizzata da Giancarlo Zanardo a partire dai disegni originali dei Wright.

 
Quei 12 secondi che hanno cambiato il mondo
A cento anni dal primo volo dei fratelli Wright il mondo si prepara a ricordare. Era il 17 dicembre 1903 quando il mitico Flyer sfidò le leggi della gravità umana librandosi nell’aria per 12 secondi. E’ l’inizio di una nuova era. L’uomo realizza finalmente il sogno di Icaro.

L’AEROPLANO ORIGINALE DEI FRATELLI WRIGHT. La prima macchina più pesante dell’aria, propulsa a motore, con cui l’uomo abbia fatto un volo libero, pilotato e duraturo. Inventata e costruita da Wilbur e Orville Wright e portata in volo da essi il 17 dicembre 1903 a Kitty Hawk, North Carolina. Attraverso un’originale ricerca scientifica i fratelli Wright scoprirono i principi del volo umano; da inventori, costruttori e volatori svilupparono ancor più l’aeroplano, insegnarono all’uomo a volare e inaugurarono l’era dell’aviazione.

Questa la scritta che compare sulla targhetta del National Air and Space Museum della Smithsonian, a Washington, dove dal 1948 è custodito il mitico Flyer dei fratelli Wright. Poche righe essenziali che riassumono la gloriosa vicenda con cui i Wright Brothers passano alla storia, come pionieri dell’aeronautica e, più romanticamente, come realizzatori del sogno di Icaro.

La macchina che fece volare l’uomo per la prima volta è nota come Wright Flyer, Flyer 1, Flyer 1903 o anche Kitty Hawk Flyer e di strada ne ha fatta, metaforicamente parlando, prima di giungere alla sede attuale di Washington, punta di diamante del National Air and Space Museum. Dalla spiaggia di Kitty Hawk, nel Nord Carolina, alla città natale degli Wright, Dyton, fino ad arrivare a Londra quando, in occasione del prestito al Science Museum, viene estensivamente restaurato da Jim Jacobs, meccanico della Wright Company.

Oggi, a 100 anni da quel giorno eccezionale, il mondo si prepara a ricordare, festeggiando in quel ricordo che è già leggenda, anche i progressi della nuova era tecnologica. Un tributo mondiale, che negli Stati Uniti ha il sapore dell’evento già da due anni, quando è stato costituito un comitato “Count Down to Kitty Hawk”, patrocinato dall’associazione EAA (Experimental Aircraft Association) che fa da allora il conto alla rovescia per lo storico giorno del 17 dicembre.

Sei giorni di ricorrenze solenni, dal 12 al 17 dicembre, culminanti con il fatidico giorno del centenario. 17 dicembre 2003. Qualcosa di speciale accade al Wright Brothers Memorial in Kill Devil Hills, nel Nord Carolina. Un momento simbolico di unione tra passato e futuro del volo, dell’uomo e della sua ansia di libertà. Innanzitutto l’esposizone della riproduzione del Flyer 1903 costruita dalla squadra di professionisti di areonatutica Wright Company, sezione di Los Angeles dell’AIAA (Istituto Americano di Aeronautica e Astronautica), durante un lavoro di 20 anni, cominciato nel 1979. La copia del Flyer 1903 è stata esposta in vari musei degli Stati Uniti ma il giorno esatto del centenario, farà di più. Cercherà di volare, riproducendo fedelmente il volo del primo aereo della storia. Insieme alla replica del Flyer farà ingresso nella storia il rivoluzionario Eclipse 500 jet, il futuro dell’aviazione. Evidentemente una transazione più che simbolica dal primo secolo del volo al secondo.

 

 

 

I fratelli Wright e il volo

L'interesse dei fratelli Wright per il volo ebbe inizio in gioventù. Nel 1878 il padre gli regalò un modellino d'elicottero propulso ad elastico, con cui essi giocarono e fecero diversi esperimenti, giungendo a costruirne parecchie copie di dimensioni maggiori. I Wright sperimentarono anche gli aquiloni. Il 9 agosto 1896 Otto Lilienthal, il famoso pioniere tedesco degli alianti, ebbe un gravissimo incidente e morì il giorno dopo per le ferite riportate. Il fatto fu ampiamente pubblicizzato in tutto il mondo e i fratelli Wright, colpiti dall'avvenimento, iniziarono uno serio studio del volo. Dopo che ebbero assimilato tutto ciò che riguardava l'argomento e che era disponibile localmente, il 30 maggio 1899 Wilbur scrisse alla Smithsonian Institution richiedendo tutte le pubblicazioni riguardanti l'aeronautica che avevano a disposizione.
Richard Rathbun, che era Assistant Secretary della Smithsonian Institution, rispose nel modo allora abituale per questo genere di richieste: parecchi trattati e ristampe di giornali scientifici insieme ad una bibliografia.

Nell'estate del 1899, poco dopo aver ricevuto i materiali della Smithsonian, i Wright costruirono il loro primo manufatto aeronautico: un aquilone biplano di 152,5 cm (5 piedi) d'apertura alare. Avevano infatti deciso di seguire la strada indicata da Lilienthal, ossia usare gli alianti come tappa intermedia per giungere ad un aeroplano motorizzato che funzionasse. In quest'ottica, l'aquilone era stato costruito come banco di prova per stabilire la fattibilità del sistema di controllo che avevano progettato di usare per il loro primo aliante a grandezza naturale. Questi controlli sarebbero stati una caratteristica primaria del loro successivo aeroplano motorizzato.

Invece di controllare il mezzo modificando il centro di gravità – spostando il peso del pilota come aveva fatto Lilienthal – i Wright intendevano bilanciare aerodinamicamente il loro aliante. Dato che un'ala sviluppa una portanza quando è investita da un flusso d'aria, pensarono che se si fosse prodotta una portanza asimmetrica alle estremità delle ali ciò avrebbe fatto alzare una semiala più dell'altra e di conseguenza l'intero velivolo avrebbe virato. Un sistema meccanico che avesse causato questa portanza asimmetrica avrebbe dato al pilota un efficace controllo laterale dell'aeroplano. I Wright raggiunsero lo scopo svergolando in direzioni opposte le estremità delle ali, con una serie di cavi collegati ad esse e manovrati dal pilota. L'idea fece progredire in modo significativo la sperimentazione aeronautica, perché fornì un efficace modo per pilotare un aeroplano in uno spazio tridimensionale e perché, essendo basato su forze aerodinamiche, non limitava la dimensione dell'aeromobile, come ovviamente faceva lo spostamento del peso del pilota. La soddisfacente prestazione dell'aquilone del 1899 dimostrò la praticabilità del sistema di controllo mediante lo svergolamento dell'ala.

Incoraggiati dal successo del loro piccolo aquilone, nel 1900 e 1901 i due fratelli costruirono e pilotarono due alianti a grandezza intera.
Oltre alla questione della manovra, dovettero sviluppare un efficiente profilo aerodinamico e risolvere fondamentali problemi di progetto strutturale.
Come l'aquilone, anche questi alianti erano biplani. Per controllare la salita e la discesa essi avevano degli equilibratori montati orizzontalmente; nessuno dei due aveva la deriva.

      
 
 

Il Flyer in numeri

 

Caratteristiche tecniche del Flyer 1

Costruttore Wilbur e Orville Wright – Dayton, Ohio
Anno di costruzione 1903
Apertura alare 12,30 m (40 ft 4 in). La semiala destra è più lunga di 10 cm (4 in) per compensare l'eccentricità del peso del motore.
Lunghezza 6,40 m (21 ft)
Altezza 2,81 m (9 ft 3 in)
Peso a vuoto 274 kg (605 lb)
Diedro, a terra - 1° 18'
Corda alare 1, 98 m (6 ft 6 in)
Spessore relativo del profilo alare 1/20
Separazione fra le ali 1,89 m (6 ft 1 in)
Superficie alare 47,38 m² (510 sq ft)
Equilibratori due, orizzontali, di 4,46 m² (48 sq ft) di superficie complessiva, posti anteriormente
Timoni di direzione due, verticali, di 1,95 m² (21 sq ft) di superficie complessiva, posti posteriormente
Motore Wright, 4 cilindri a benzina, 12 hp

Il Flyer 1 è attualmente conservato al National Air and Space Museum, sezione Milestones of Flight Gallery, della Smithsonian Institution.

Voli effettuati dal Flyer 1

Data

Distanza

Durata

Pilota

17 /12/1903 ore 10.35

36,5 m (120 ft)

12 s

Orville Wright

17 /12/1903 ore 11.20

53 m (175 ft)

 

Wilbur Wright

17 /12/1903 ore 11.40

61 m (200 ft)

 

Orville Wright

17 /12/1903 ore 12.30

260 m (852 ft)

59 s

Wilbur Wright

A questi voli si deve aggiungere un tentativo, senza successo, effettuato il 14 dicembre 1903 da Wilbur Wright.

In tutta la sua carriera il Flyer 1 percorse in volo solo 410 metri e rimase in aria per meno di due minuti. Come termine di paragone per valutare il progresso aeronautico basti ricordare che il Rutan Voyager, il primo aereo ad effettuare il giro del mondo senza scali intermedi e senza rifornimento in volo, nel suo record percorse 40.212 km volando continuativamente per 9 giorni, 3 minuti e 44 secondi. Il volo fu effettuato dal 14 al 23 dicembre 1986, cioè 83 anni dopo il primo volo dei fratelli Wright.

Il Flyer       Il Flyer a Kitty Hawk (1903)

 

Il 17 dicembre 1903 i fratelli Wright inaugurarono a Kitty Hawk, North Carolina, l'era dell'aereo, con i primi voli di una macchina volante più pesante dell'aria. Questa macchina è nota come Wright Flyer, Flyer 1, Flyer 1903 o anche Kitty Hawk Flyer. L'aeroplano era il risultato finale di un sofisticato programma di ricerca e sviluppo durato quattro anni, che Wilbur e Orville Wright avevano iniziato nel 1899. Il Flyer era praticamente una versione ingrandita ed irrobustita dell'aliante del 1902, a cui era stato aggiunto un motore e delle eliche.
Durante il progetto e la costruzione dei loro aeromobili sperimentali, i due fratelli furono fra i primi a utilizzare molti dei principi e delle tecniche fondamentali della moderna ingegneria aeronautica, come l'uso della galleria del vento o la progettazione basata sui risultati di voli di prova.
Il Flyer fu costruito a Dayton fra la primavera e l'estate del 1903 e in settembre fu spedito a Kitty Hawk.

Lì divenne la prima macchina propulsa, più pesante dell'aria, ad effettuare un volo controllato e prolungato con un pilota a bordo. Il Flyer volò in avanti senza perdere velocità ed atterrò in un punto che si trovava alla stessa altitudine di quello da cui era partito. Nel corso della mattinata effettuò quattro voli, con Orville e Wilbur che si alternavano ai comandi. Il primo volo durò solo 12 secondi e percorse 36,5 metri, l'ultimo fu di 260 metri in 59 secondi. Nell'ultimo volo il velivolo si danneggiò in atterraggio e, subito dopo, una raffica di vento lo fece girare più volte su se stesso, danneggiandolo seriamente. Da quel momento il Flyer non volò mai più.

Il Flyer 1 fu l'unico aeroplano che i Wright cercarono di conservare. Danneggiato dopo il quarto volo, lo imballarono e rispedirono a Dayton, dove rimase immagazzinato in un capanno dietro la loro officina di biciclette, senza essere più toccato per oltre un decennio. Nel marzo del 1913 Dayton fu colpita da una grave inondazione, durante la quale le casse contenenti il Flyer furono sommerse dall'acqua e dal fango per undici giorni.
Nell'estate del 1916 l'aeroplano fu sballato, per la prima volta dopo Kitty Hawk, e Orville (Wilbur era morto nel 1912) lo riparò e riassemblò per una breve mostra al Massachusetts Institute of Technology, usando quanti più pezzi originali gli fu possibile. Successivamente il velivolo apparve in parecchie altre mostre, come il New York Aero Show nel 1917, l'incontro della Society of Automotive Engineers a Dayton nel 1918, il New York Aero Show nel 1919 e le National Air Races a Dayton nel 1924. Ogni volta il Flyer fu preparato e montato per la mostra da Jim Jacobs, un meccanico della Wright Company che lavorava sotto la supervisione di Orville.

Il motore originale del 1903 durante il restauro del 1928 Nel 1928 Orville Wright , ancora offeso dalla targhetta della Smithsonian posta accanto all'aeroplano di Langley, inviò in prestito il suo aeroplano al Museo della Scienza di Londra. Prima di spedirlo in Europa, Orville e Jim Jacobs restaurarono estensivamente il Flyer. Il rivestimento di tessuto fu completamente rimpiazzato da nuovo materiale, anche se dello stesso tipo dell'originale mussolina "Pride of the West". Il tessuto originale del 1903 che ricopriva l'aeroplano fu tuttavia preservato. Durante la Seconda Guerra Mondiale l'aeroplano fu conservato in un magazzino sotterraneo vicino al villaggio di Corsham, a cira 100 miglia da Londra, dove erano stati messi al sicuro parecchi dei tesori nazionali britannici. Il Flyer non fu mai immagazzinato nella metropolitana di Londra, come si è spesso detto.

Il risentimento di Orville si mitigò quando la Smithsonian tolse la vecchia targhetta dalla macchina di Langley. Il 17 dicembre 1943, durante una cena a Washington per celebrare il 40° anniversario del primo volo dei Wright, il presidente Roosevelt, su richiesta di Orville, annunciò che il Kitty Hawk sarebbe stato ritornato dall'Inghilterra e posto allo Smithsonian. A causa della guerra, tuttavia, il Flyer rimase in Inghilterra.
Il trasferimento fu organizzato dagli esecutori testamentari – Orville Wright era morto il 30 gennaio 1948 – e il 22 novembre 1948 l'aeroplano arrivò a Washington. Il Flyer fu formalmente donato alla Smithsonian Institution il 17 dicembre 1948, 45° anniversario del primo volo, ed è rimasto da allora lì esposto.

Nel 1976, poco prima di essere spostato nel nuovo edificio del National Air and Space Museum della Smithsonian, il Flyer fu ripulito e riparato. Nel 1985 l'aeroplano subì il primo grande restauro da quando, fra la fine del 1926 e l'inizio del 1927, era stato preparato per il prestito al Museo della Scienza di Londra. Fu completamente smontato, le varie parti accuratamente pulite e protette e fu applicato un nuovo rivestimento di tessuto, frutto di un'attenta ricerca per trovarne uno che combaciasse quanto più possibile con l'originale.
Il restauro fu molto accurato. Ad esempio, nel restauro del 1927, Orville e Jim Jacobs avevano cucito il nuovo tessuto in un modo leggermente diverso da quello del 1903. I restauratori del 1985, invece, usarono come modello una grande sezione della copertura originale del 1903, ancora disponibile, per raggiungere un risultato quanto più possibile fedele all'aeroplano che si era alzato in volo il 17 dicembre 1903.

La targhetta del museo porta scritto: «L'AEROPLANO ORIGINALE DEI FRATELLI WRIGHT. La prima macchina più pesante dell'aria, propulsa a motore, con cui l'uomo abbia fatto un volo libero, pilotato e duraturo. Inventata e costruita da Wilbur e Orville Wright e portata in volo da essi il 17 dicembre 1903 a Kitty Hawk, North Carolina. Attraverso un'originale ricerca scientifica i fratelli Wright scoprirono i principi del volo umano; da inventori, costruttori e volatori svilupparono ancor più l'aeroplano, insegnarono all'uomo a volare e inaugurarono l'era dell'aviazione.»

 


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